Undicimila persone in camice bianco. Ecco l'esercito di cui la sanità piemontese avrebbe bisogno, ma che non risponde all'appello, in tutta la Regione. A lanciare l'allarme, ancora una volta, i sindacati di categoria. "In Sanità, nella nuova Manovra, ci aspettiamo più investimenti e più personale. Bisogna rinnovare i contratti a chi lavora per la salute di tutti: non basta chiamarli eroi. Ora non si può perdere l'occasione del Pnrr", dice Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, ieri a Torino per l'assemblea Uil Flp del Nord Italia.
Mancano 11mila persone
I numeri presentati da Uil parlano di 4000 infermieri che mancano, nella sanità piemontese, insieme a 1500 medici ospedalieri. Una situazione che colpisce soprattutto i pronto soccorso, dove si fa ricorso ai famosi "gettonisti", pagati 100 euro all'ora. Si cercano anche 300 medici di medicina generale e pediatri, cui si aggiungono anche 5000 oss, operatori socio sanitari.
Il problema dell'età media
"La vera priorità è la difesa della sanità pubblica - aggiunge Domenico Proietti, segretario generale Uil Flp - In Piemonte mancano mille medici e cinquemila infermieri. Bisogna Riaprire in Europa il capitolo sugli investimenti e le stabilizzazioni".
"Alle gravi carenze - aggiunge - si somma anche un'età media largamente superiore ai 50 anni, mentre nel 2001 era di 44 anni. Peraltro, si stima che il 15% degli infermieri abbia limitazioni. Dopo anni di blocco delle assunzioni, ora si rischia di non trovare candidature".
Morti sul lavoro: una guerra civile
Ma Torino e il Piemonte, in questo periodo, sono anche al centro del dibattito sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Brandizzo l'ultima tragedia. "Tre morti al giorno sono numeri insopportabili - dice Bombardieri - È una guerra civile. Ma dal Govenro non arrivano impegni, se non parole sui giornali. Servono più ispettori e più ispezioni. Perché quando si fanno i controlli, emergono anche situazioni penali. Serve una nuova normativa sugli appalti che, alla luce di violazioni, impedisca di partecipare alle gare".
Il tema dell'auto: "Urso distratto"
Impossibile non riflettere sul tema dell'auto, con la cassa integrazione che torna a farsi spazio a Mirafiori. "C'era stato un impegno del ministro Urso a convocare un tavolo con Stellantis, ma forse è impegnato in altre tematiche. Vogliamo capire quante auto il Gruppo intende costruire in Italia e come il Governo pensa di affrontare la transizione tecnologica, perché spostare le scadenze e basta non serve. Bisogna pensare a formazione e accompagnamento in una fase così complessa", conclude Bombardieri.