Quello approvato, a maggioranza, in Consiglio comunale è un piano regolatore che “non ha una visione strategica della Verbania del futuro, più che un pano regolatore è un piano delle regole, per questo ci eravamo astenuti al momento del voto”, premette Giandomenico Albertella alla presentazione delle 33 osservazioni presentate dal gruppo di minoranza al documento votato a palazzo Flaim. “Non c’è una parola, ad esempio – precisa – sul riuso dell’area ex Acetati; non è stata inserita la Circonvallazione che dovrebbe comunque far parte di un piano regolatore indipendentemente dalle possibilità di realizzazione e di finanziamento”.
In sintesi “Verbania futura” punta sulla riqualificazione degli ambiti già urbanizzati e sul contenimento del consumo di suolo ammissibile solo caso per caso in mancanza di soluzioni alternative. Le 33 osservazioni sono suddivise in “risorsa oro”, ovvero la valorizzazione delle spiagge; “risorsa verde” (aree agricole, boschi, giardini pubblici e privati, da collegare alla rete ciclo pedonale) e “mosaico funzionale verde-oro-blu”. Un concetto, quest’ultimo, che Albertella spiega così: “Andare oltre la messa a sistema, l’ampliamento e la gestione delle aree verdi pubbliche da estendere all’intero complesso degli spazi aperti, delle risorse naturali, paesaggistiche, culturali del territorio” Una “Intra promenade” che colleghi lungolago, Centro eventi e biblioteca civica è uno degli esempi fatti.
Con quali prospettive di riaprire il dialogo con la maggioranza anche in considerazione della congiuntura di fine legislatura hanno chiesto i cronisti. “Il nostro – ha concluso Albertella – è un auspicio. Siamo appena agli inizi, a fine mese ci sarà la prima Conferenza di pianificazione che spetta al Comune convocare con la Regione e gli altri enti preposti. Poi, a quanto leggo, anche all’interno del centrosinistra c’è pluralità di vedute. Mi riferisco alle prese di posizione di ‘Territorio e Ambiente’, associazione di cui fanno parte due assessori, Margaroli e Scalfi, e un ex sindaco, Zanotti. Ricordo che è stato proprio Margaroli, quand’era ancora titolare dell’Urbanistica, ad avviare la revisione del Piano regolatore”.