“Piacevolmente stupiti” dall’incarico per lo studio sul nuovo porto ma anche certi che si tratti di “iniziativa puramente elettoralistica” si dicono i consiglieri di minoranza Dario Ferrari, Massimo Costanza (Progresso Insieme) e Giovanni Rubini (Obiettivo Comune). Stupiti “perché nonostante i nostri continui richiami alla necessità di quest’opera, le risposte di questa maggioranza sono sempre state negative. Anche nell’ultimo Consiglio di poche settimane fa il sindaco ribadiva che tale opera non veniva presa in considerazione, in quanto non era nel suo programma delle opere da realizzare”. Le minoranza, inoltre, con condividono l’affidamento diretto: “Noi avremmo optato per un bando di idee per avere una pluralità di soggetti cui attingere. Nei pochi mesi che di dividono dalla fine di questa legislatura possiamo solo sperare che lo studio di fattibilità sia concluso. Non certo che un progetto possa vedere almeno l’inizio dei lavori”.
A Cannobio è ancora vivo il ricordo dell’affondamento del porto in località Amore del gennaio 2003 con tanto di coda giudiziaria in tribunale a Verbania e relative condanne. Non è un caso se, nella delibera d’incarico al geometra Paolo Menzio, la prima indicazione è quella di individuare il punto della costa cannobiese meno esposto alle correnti del lago, che l’inchiesta giudiziaria e i processo rilevarono come concause dell’affondamento di quella struttura.