Non basta lo spegnimento degli impianti d’amplificazione alle 23 dal lunedì al giovedì e a mezzanotte e mezza nei fine settimana. E non basta il limite dei 70 decibel del quale, peraltro, secondo i firmatari, "nessuno controlla l’osservanza". Hanno atteso un anno, gli 80 firmatari della mozione anti “movida” residenti in Borgo, piazza Lago, zona Castello le modifiche richieste al regolamento delle emissioni acustiche.
Ma, dopo il Consiglio comunale di venerdì 23 che ha modificato gli articoli sugli orari e i decibel, hanno deciso di manifestare pubblicamente il loro dissenso. Modifiche sulle quali s’è registrato il voto contrario del presidente del Consiglio comunale, Ignazio Littera, tra i firmatari della petizione, in aperto contrasto con la sua maggioranza e, soprattutto, con l’ex collega di giunta Roberto Borlotti, titolare di uno dei locali nel mirino dei firmatari, e suo successore nella carica di vicesindaco. Insoddisfacente, per i sottoscrittori della mozione, pure l’astensione dei due gruppi di minoranza – Progresso Insieme e Cannobio impegno comune - , poco convinti anche della proposta di Giovanni Rubini di demandare ad una commissione istituzionale il compito di studiare soluzioni che vadano incontro alle richieste di maggiore controllo delle emissioni sonore.
La protesta “anti movida”, informano gli 80 firmatari della mozione, s’è allargata ai titolari di Bed&Breakfast, campeggi, camere in affitto, i cui clienti si sarebbero lamentati per l’eccessivo baccano: non solo la musica amplificata ma il chiacchericcio notturno, le bottiglie abbandonate per strada, ecc.
Tra i firmatari c’è un personaggio illustre, il regista Maurizio Nichetti proprietario di un alloggio a Cannobio dove ha girato anche gli esterni di un suo film. Tra i nomi noti a sostegno della mozione anche l’architetto cannobiese Mauro Bissattini, presidente della Commissione locale del paesaggio.
Referenti della mozione, oltre a Littera, sono Laura Cerotto, Silvia Carrea, Matteo Portas, Lillo Alaimo.