Proclamato da Uil e Cgil lo stato di agitazione dei dirigenti sanitari della Regione. L'iniziativa è partita dalla Uil Fpl del Vco, “che -sottolinea il segretario Pantaleo Ametrano- ormai da 8 mesi combatte le politiche regressive e la disorganizzazione endemica dell'Asl provinciale ed ha già effettuato 5 scioperi generali: un sesto è previsto per il 5 giugno 2023”.
“Oltre a tutte le problematiche sollevate nella dichiarazione dello stato di agitazione, che saranno affrontate dalle Segreterie Regional, Uil Fpl del Vco vuole sapere dall'Assessorato alla Sanità della Regione e nell'incontro con il Prefetto di Torino lo chiederà esplicitamente, cosa intende fare con questa Direzione Generale che ha dimostrato di non essere in grado di risolvere o quanto meno ridurre i problemi della sanità provinciale, che si sono notevolmente aggravati rispetto alla precedente gestione del Direttore Generale Angelo Penna” spiega Ametrano.
Che sottolinea: “Basta pensare al flop della ricerca dei famosi 57 medici ricercati e mai trovati (senza mai chiedersi perchè molti sanitari che accettano di lavorare nei nostri ospedali dopo pochi mesi 'fanno le valigie', basta vedere le Delibere e le Determine dell'Asl Vco che settimanalmente danno conto di questo esodo biblico), degli accordi sindacali che penalizzano 'pesantemente' i Dirigenti in servizio, al deficit economico che 'pare' essere uno dei più alti della Regione in rapporto alle dimensioni dell'Asl, alle somme 'fuori mercato' date ad alcune categorie di 'gettonisti' che hanno raggiunto vette di 180 euro/ora”
“In ultimo, ma non per ultimo, una domanda sorge spontanea: quale amministratore di un'azienda privata o privatizzata, che chiude il bilancio con 40 milioni di euro di debito (La Stampa del 9 marzo 2023) resta ancora al suo posto come se nulla fosse accaduto, visto che ha raddoppiato il bilancio negativo del 2021 che si era concluso con 20 milioni di deficit (La Stampa 19 marzo 2022)?” conclude il segretario Uil Fpl del Vco.