Politica - 22 dicembre 2022, 12:15

Ripristinare l’elezione diretta dei presidente della Provincia, la proposta del senatore Nastri

"È necessario il superamento della legge Delrio e prevedere delle risorse per i servizi di loro competenza”

A destra c’è una nuova bandiera sul fronte delle riforme istituzionali. Che suona più o meno così: “Ripristinare l’elezione diretta del Presidente e degli organi delle Province, funzioni chiare e provviste finanziarie adeguate”. Sono questi i punti essenziali del disegno di legge presentato, martedì, da due senatori di Fratelli d’Italia, il novarese Gaetano Nastri e Franco Silvestroni.

Un progetto secondo il quale “la parola deve tornare ai cittadini che dovranno essere di nuovo chiamati a eleggere gli amministratori della propria provincia e della propria città metropolitana in osservanza dell’articolo 1 della Costituzione”. “Il presente disegno di legge – si legge nel testo – si prefigge lo scopo di ripristinare la sovranità popolare sancita dall’articolo 1 della Costituzione attraverso la sola modalità costituzionalmente prevista, cioè il suffragio universale, e la reintroduzione dell’elezione diretta del presidente e dei consiglieri della provincia e, ovviamente, l’elezione diretta a suffragio universale per il sindaco e i consiglieri metropolitani”.

"È necessario – dicono Nastri e Silvestroni - il superamento della legge Delrio perché non può essere attuata poiché le province sono ancora previste dalla costituzione e mantengono le competenze sull'edilizia scolastica, sulla tutela e valorizzazione dell'ambiente, sui trasporti e sulle strade provinciali".

Per esercitare tali funzioni, spiegano i senatori di FdI, "le province necessitano di risorse che invece non hanno. In sostanza la legge Delrio si è limitata ad abolire i compensi e l'elezione diretta degli organi provinciali e delle città metropolitane; questa esperienza negativa deve essere superata e la parola deve tornare ai cittadini che dovranno essere di nuovo chiamati a eleggere gli amministratori della propria provincia e della propria città metropolitana in osservanza dell'articolo 1 della costituzione".

La questione – entrata in scena proprio mentre a fine anno scadono i mandati di diversi presidenti – si intreccia sul tavolo delle riforme con le altre discussioni aperte, come quelle del presidenzialismo e dell’autonomia rafforzata per le regioni., E non a caso c’è chi ha letto nella mossa di Nastri, un tentativo di “sfilare” l’ambito delle province dal tavolo del ministro Calderoli. Un altro tassello della “guerriglia” fratricida sempre più evidente tra i partiti di governo.

 

ECV