Economia - 22 dicembre 2022, 14:00

Lavoro, la somministrazione come chiave per trovare un impiego: "Più facile sistemare un 50enne che un 25enne"

La torinese Synergie Italia è uno dei maggiori player nel lavoro interinale. "Passano messaggi sbagliati, noi puntiamo su stabilità e sicurezza. Vogliamo collaborare con i sindacati per combattere sfruttamento e nero"

"Quella della mancanza di lavoro, ma al tempo stesso le difficoltà delle aziende a trovare profili da assumere sono questioni di grande attualità. Io sono convinto che Torino può farcela e sono un ottimista per natura". Così Giuseppe Garesio, ex deputato e partner italiano della francese Synergie, entra nel dibattito che ormai da mesi è sotto i riflettori nel nostro territorio, ma anche nel resto del Paese.

10mila lavoratori interinali solo in Piemonte

Lo fa commentando i risultati 2022 di Synergie Italia, fondata a Torino nel 1999 e che ogni mese gestisce 10mila lavoratori interinali nella nostra regione. "Avevamo intuito che il lavoro interinale è uno strumento prezioso per fare incontrare offerta e domanda e in Italia abbiamo cominciato più tardi rispetto agli altri Paesi. E infatti è stato un successo".

Dal progettista dell'aereo di Leonardo al cameriere del bar sotto casa, i profili sono a 360 gradi. "Le maggiori difficoltà non sono solo per gli ingegneri, ma anche sull'operaio specializzato, il personale sanitario, ma anche magazzinieri o camerieri". E c'è margine anche per chi ha 50-55 anni. "Sono profili che portano esperienza e portano cultura del lavoro. Si sistemano più loro che i 25-30 anni".


[da sinistra, Victorien Vaney e Giuseppe Garesio]

Fatturato a 250 milioni e 10mila contratti al mese

In Piemonte il fatturato 2022 è  di 250 milioni, circa il 39% del fatturato complessivo e Synergie detiene il 15% circa del mercato di settore. In Italia ci sono quasi mezzo milione di lavoratori somministrati, "e quasi tutti alla fine delle missioni trovano un posto fisso. La precarietà riguarda solo il 15% del totale dei lavoratori in Italia". Proprio il tema che ieri Fiom Torino ha rilanciato con forza, in occasione del Congresso provinciale che ha confermato Edi Lazzi come segretario.

"L'Italia è stata la parte del Gruppo che ha fatto meglio, nell'ultimo anno - commenta Victorien Vaney, presidente Gruppo Synergie - Rappresenta il 25% del nostro giro d'affari, mentre la Francia pesa per il 40. Con i nostri partner sappiamo che è difficile trovare le professionalità giuste e con la flessibilità richieste dal momento, anche rispondendo alle necessità di competenze. Abbiamo partner con gruppi importanti e la rilevanza internazionale è indispensabile perché spesso ci chiedono servizi in più Paesi contemporaneamente.  La prossimità e la vicinanza è la chiave del nostro successo. Ci impegniamo per la stabilità, ma anche per la sicurezza sui luoghi di lavoro per i nostri addetti".

Scelta Torino e non Milano

"Abbiamo 150 filiali, ma abbiamo scelto convintamente di nascere e rimanere a Torino mentre tutti i nostri competitor sono a Milano", spiega Garesio. "Siamo stati tagliati fuori dal triangolo industriale che si è spostato verso Emilia e Veneto, ma confidiamo di rientrare". Tra i settori principali ci sono ovviamente automotive e aeronautico/aerospazio. Ma anche logistica, informatica ed edilizia.

Con i sindacati contro lavoro nero e sfruttamento 

"Con i sindacati vogliamo collaborare contro lavoro nero, finte partite Iva o contratti farlocchi nelle cooperative spurie. Non è vero che chi lavora come interinale guadagna 800 euro, se lavorano full time", dice ancora Garesio. "Con loro gestiamo già alcuni enti bilaterali e si spendono 300 milioni all'anno per fare la formazione, anche quando non è obbligatoria".

Su stage e alternanza scuola/lavoro aggiunge: "Bisogna eliminare le storture e lo sfruttamento, ma si tratta di strumenti di per sé è preziosi, così come i rapporti con gli Its. L'effetto del reddito di cittadinanza e di alcuni messaggi sbagliati non fa che aumentare la quota dei Neet". Con il progetto Gol arriveranno 4 miliardi dall'Europa per il lavoro e la formazione, non si sono mai viste tante risorse per questi temi".

Nel 2023 apriranno altre dieci filiali, con l'assunzione di altre cento persone anche se Torino e il Piemonte saranno meno coinvolte, vista la presenza già di 35 sedi. "Ma la forte crescita del Gruppo non sta rendendo necessarie acquisizioni", spiega Vaney.

Massimiliano Sciullo