Omegna - 10 novembre 2022, 18:00

La casa natale di don Andrea Beltrami diventa proprietà della parrocchia

In progetto lavori di restauro per un'area museale dedicata al Venerabile omegnese

Nella giornata di lunedì, presso lo Studio Notarile Bertoncelli in Borgomanero, l’Istituto Salesiano per le Missioni di Torino ha in parte venduto e in parte donato alla Parrocchia S.Ambrogio di Omegna la casa natale del Venerabile don Andrea Beltrami,  (1870-1897), sacerdote salesiano di origine omegnese, di cui è in corso la causa di beatificazione dal 1966.

"Il passaggio di proprietà della casa -cosi don Gianmario Lanfranchini- ci impegna a una rinnovata promozione della causa del Venerabile, oltre al gruppo di preghiera ricostituito dal 2016, agli eventi culturali con la pubblicazione del libro di don Bruno Ferrero, agli opuscoli in lingua straniera, alla stampa di oltre 21.000 immaginette, alla recente ricognizione canonica, all’intitolazione del salone dell’Oratorio Sacro Cuore, occorre coltivare la memoria del giovane prete omegnese, morto in concetto di santità nel 1897. Sono stati avviati ulteriori lavori d’archivio per una nuova biografia che presenti la sua figura spirituale nella vita della Chiesa del XXI secolo dopo la pandemia, si chiede e si invita all’adesione di un comitato che stabilmente possa seguire i lavori di restauro della casa di via Alberganti 12-16, in Omegna, come luogo che custodisce la memoria storica del periodo omegnese del giovane Beltrami, in particolare la stanza ancora conservata con gli arredi di fine Ottocento”.

"Il progetto dei lavori di restauro, affidato all’Arch.M.Santini, prevede un’area museale della camera e della cucina, la sala polivalente ad uso cappella, e -per l’autonomia nel mantenimento dei costi e della manutenzione - l’area destinata ad alloggio ed a eventuale uso commerciale. Nel 125° anniversario dalla morte (1897-2022), l'azione pastorale e l'animazione spirituale della Parrocchia S.Ambrogio e dei Salesiani riparte dall'attualità della figura del Venerabile Beltrami per la sua storia vocazionale, per il suo impegno culturale, per la sua testimonianza di fede nella malattia vissuta in dimensione oblativa, per il suo amore alla Chiesa, alla famiglia salesiana e alla gente della sua terra tra lago e monti”.

Daniele Piovera