Sarà presentata ufficialmente a Domodossola la mattina del 14 giugno l'importante esposizione 'Nel segno delle donne. Tra Boldini, Sironi e Picasso', che sarà inaugurata alle ore 18. In anteprima giovedì sera (dalle ore 21 alle ore 24) la mostra sarà aperta ai visitatori e alle ore 22 sarà possibile effettuare la visita guidata con i curatori. Dal 15 luglio la mostra sarà aperta al pubblico dal giovedì a domenica, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 19.
I Musei Civici Gian Giacomo Galletti in Palazzo San Francesco ospiteranno poi fino all’11 dicembre 2022 la nuova grande mostra dedicata al ruolo della donna tra gli ultimi anni dell’Ottocento e i primi del Novecento. La rassegna proporrà un percorso ricco di dialoghi tra dipinti, sculture, fotografie, macchine fotografiche d’epoca e abiti, che prenderà il via da alcuni capolavori di Giovanni Boldini e proseguirà con uno spazio dedicato alla Regina Margherita, per poi soffermarsi sulla donna dipinta da artisti come Zandomeneghi, Mario Cavaglieri, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Vittorio Amedeo Corcos, Giacomo Grosso, Cesare Maggi, Carrà, Pellizza da Volpedo, fino a Sironi, Modigliani e Picasso. Saranno esposte oltre sessanta opere per indagare le interconnessioni tra le varie manifestazioni della modernità, ponendo sempre al centro della ricerca la città di Domodossola, che in questi decenni era viva protagonista dei tempi.
'Nel segno delle donne. Tra Boldini, Sironi e Picasso' è curata da Antonio D’Amico e Federico Troletti e realizzata dal Comune di Domodossola in partnership con la Fondazione Paola Angela Ruminelli e il Museo Bagatti Valsecchi di Milano, il contributo della Fondazione Cariplo e il sostegno di Soc. Coop. Pediacoop, Ultravox Srl e Studio Abc, Centro Sos Dislessia di Domodossola. La mostra si avvale di prestigiosi prestiti e della collaborazione dell’Istituto Matteucci. Dopo le mostre De Chirico De Pisis. La mente altrove e Balla Boccioni Depero. Costruire lo spazio del futuro, si indagano ora i decenni tra la fine dell’Ottocento e il primo quarantennio del Novecento attraverso gli occhi degli artisti che sono stati capaci di cogliere il ruolo della donna nella società, proiettandosi verso la modernità.