"Quella che é stata la più spaventosa catastrofe umanitaria della storia é fortunatamente ormai alle nostre spalle. Ma é possibile che altre pandemie si ripresentino, e noi dobbiamo essere preparati, studiando. Voi lo avete fatto per raggiungere la laurea, e ora dovrete continuare a farlo per affermarvi nella professione".
Lo ha detto il rettore Gian Carlo Avanzi aprendo il Graduation Day, la festa di fine anno accademico dell’Universitá del Piemonte Orientale, che dopo una forzata interruzione di due anni a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia, é tornata a Novara con l'edizione più imponente di sempre: oltre novemila persone, tra cui quasi tremila laureati nel 2020 e del 2021 hanno colorato il centro della città sfilando in un corteo che, accompagnato dalla musica dell'orchestra di Ateneo ha raggiunto la centralissima piazza Martiri.
Sul palco con Avanzi i sindaci delle città sedi delle facoltà dell’UPO, Alessandro Canelli di Novara (che ha ricordato quello che ha definito "l'impatto fondamentale dell'università sul territorio") , Gianfranco Cuttica di Revigliasco di Alessandria e Andrea Corsaro di Vercelli.
L'intervento del rettore si è concentrato sul tema del merito e della meritocrazia, sottolineando come come non debbano essere intesi come fattori di disuguaglianza. "Riconoscere - ha detto - il merito significa fare fruttare i talenti per realizzare il cambiamento al servizio del bene comune"
Dopo il discorso del rettore, i momenti simbolici, con la consegna, tra l'altro, della pergamena di laurea alla più giovane laureata dell'UPO in questo biennio, Francesca Giroldi, novarese di 21 anni.
E poi il momento più emozionante, quello del lancio del "tocco" il cappello accademico, nei colori distintivi delle diverse facoltà dell'Università del Piemonte Orientale.