Rinviato lo scioglimento della Fondazione la Palazzola, che avrebbe dovuto sovrintendere alla riqualificazione dell’omonima villa mai partita. La relativa delibera era al primo punto dell’ordine del giorno del Consiglio comunale. Ma la giunta ha deciso di ritirarla e di non riproporla fino a quando la Regione non avrà risposto ai chiarimenti richiesti. Ridotti ad un solo quesito: chi si assumerà l’onere finanziario dello scioglimento?
Il Comune non ne vuole sapere, costerebbe 700 mila euro che ridurrebbero a una inezia il milione e 80 mila euro che il Tar ha condannato la Regione ha risarcire per non aver mantenuto l’impegno. Un nodo, quello di chi tra i due deve assumersi l’onere dello scioglimento, irrisolto dall’accordo a suo tempo sottoscritto dal predecessore di Marcella Severino, Giuseppe Bottini. E che aveva indotto parte della sua maggioranza, nell’ultimo consiglio di mandato, a bocciare l’accordo e a proseguire nella causa davanti al Tar contro la Regione. La sentenza, pur favorevole per il Comune, aveva ridotto la cifra che la Regione era disposta a pagare anziché condannare la controparte a versare la parte residua, 4,5 milioni di euro, dei 5 milioni a suo tempo pattuiti. Richiesta che, per il Tar, non aveva più ragion d’essere in quanto le parti avevano concordato di rinunciare al progetto.
Al di là della questione giuridica, il mancato ritorno al Comune della disponibilità del bene, impedisce la messa in sicurezza dei ruderi della villa e la riapertura del parco al pubblico.
In sede di adozione del regolamento per i canoni di concessone del suolo pubblico è stato deciso di concedere uno sconto del 60 per cento alla società che da giugno gestirà la ruota panoramica al lido di Carciano per le piazzole di sosta occupate.