Il 3 maggio, nella giornata che il Mondo dedica alla libertà di stampa, arriva l'annuncio che non ti aspetti: la Svizzera, scrive il portale d'informazione swissinfo.ch, perde posizioni nella classifica dei Paesi più virtuosi. Tra i punti dolenti, la legislazione che regolamenta il segreto bancario.
La libertà di stampa nella Confederazione è "piuttosto buona" e il clima per chi lavora nel settore dei media è favorevole. Vi sono però anche diversi punti negativi, rileva il rapporto 2022 di Reporter senza frontiere. Se l'anno scorso la Svizzera si trovava al decimo posto della classifica stilata dall'organizzazione attiva nella difesa della libertà d'espressione, nel 2022 è scivolata al 14esimo rango. Il calo è in parte dovuto a un cambiamento metodologico, ma anche ad aspetti economici e legislativi.
Il Parlamento svizzero sta valutando la possibilità di inasprire i provvedimenti provvisionali contro i media, che permettono di impedire o di ritardare la pubblicazione di un servizio. Inoltre, il caso dei cosiddetti "Suisse Secrets" (un'inchiesta condotta da un consorzio di giornalisti internazionali sulla piazza finanziaria svizzera) ha messo in luce le minacce che fanno pesare sulla libertà d'espressione le disposizioni penali in materia di segreto bancario. I media svizzeri hanno rinunciato a partecipare a questa inchiesta poiché sarebbero incorsi in sanzioni, visto che avrebbero infranto la legge che protegge appunto i dati bancari.
A tal proposito, in un'intervista al Tages-Anzeiger la relatrice dell'ONU sulla libertà di stampa Irene Khan ha annunciato che in giugno criticherà severamente la Svizzera davanti al Consiglio dei diritti umani per le conseguenze che la normativa comporta per i giornalisti e le giornaliste.