Prosegue la rassegna culturale e di arte indipendente FerMenti alla Soms di Intra. Il 7 novembre un “non-incontro” con SabotArt inaugura la mostra solidale per raccogliere fondi a sostegno delle spese legali che l'artista di strada dovrà sostenere contro l'accusa di imbrattamento.
Il verbanese (?) si ispira allo stencil urbano e all'art guerrilla del celeberrimo e sconosciuto Bansky, figura che unisce paradossalmente un'enorme notorietà ad un assoluto anonimato. Un'ambivalenza che si riflette anche nel giudizio del gesto della street art, nella polarizzazione tra oppositori e sostenitori. Va però detto che negli ultimi anni sono sempre di più le amministrazioni che ne utilizzano la componente decorativa per restituire decoro (appunto, forse nell'accezione Controriformista) e vitalità cromatica a diversi spazi urbani.
Nel contempo, aggiungendo un ulteriore elemento di dialettica contraddizione, a livello internazionale si sono moltiplicate mostre e quotazioni delle opere di street art negli spazi espositivi al chiuso. Un processo di museificazione e mercificazione contestato dagli stessi artisti e verso il quale si è recentemente scagliato lo street artist spagnolo Gonzalo Borondo che ha preteso la cancellazione di un'opera, con una mano di vernice bianca, esposta in una mostra a pagamento a Torino. “Una presa di posizione -ha spiegato l'artista- contro la pratica di ’strappare’ le opere dai muri ed esporle senza consenso (ma spesso, e questo è fonte di controversie, dipinte sui muri senza consenso di proprietari e amministrazioni ndr). Non sono state create in spazi pubblici -evidenzia Borondo- con l’intento di trasformarle in oggetto di consumo, ma con la volontà di farle dialogare con lo spazio. Senza il loro contesto perdono di senso”.
Per questo, oltre alla mostra alla Soms, Associazione Maydeas insieme e Non Edicola Pontini propongono anche un tour alla scoperta delle opere di Sabotart sparse per Intra “che -sottolineano gli organizzatori- , donano un nuovo volto alla città. Una passeggiata rigenerante per cuore e anima. La Non Edicola Pontini, a due passi dal ponte San Giovanni, sarà il punto iniziale del percorso artistico criminalstreet del nostro 'imbrattatore'”.
Riguardo il vernissage del “non-incontro” di sabato con il “Banksy di Verbania” spiegano: “Non l* vedrete e non l* conoscerete. E non vi diremo mai chi è. È un* delinquente, per il tribunale di Verbania è un* imbrattatore (art. 639 comma 2 c.p.). Per noi è solo un nuovo grande artista della street art che ha reso Intra una galleria d’arte moderna a cielo aperto. Durante il lockdown ha infuocato le mura del budello del centro storico di Intra, lasciando perdere la solita coreografia da murales da cartolina e puntando su messaggi politici e sociali. Può piacere e non può piacere, a noi piace. Dopo aver dipinto (autorizzato da noi) la serranda della Non Edicola Pontini, lo vogliamo ripagare, facendogli esporre le sue opere su carta, cartone, tela e qualunque cosa che gli sia capitata da imbrattare”.
Tutte le opere esposte alla Soms di Intra saranno acquistabili e resteranno in mostra fino al 12 Novembre. Per accedere all'esposizione è necessario il Green Pass.
Un'ultima nota a proposito di Bansky. Qualche tempo fa una clamorosa gaffe durante un'intervista del musicista trip hop Goldie sembra averne svelato l'identità: si tratterebbe del frontman dei Massive Attack Robert Del Naja, star della musica mondiale con un passato da graffitista. Certo questo spiegherebbe le dispendiose installazioni e performance realizzate in giro per il mondo -su tutte il “parco a tema” di Dismaland- da Bansky, artista con quotazioni altissime che incredibilmente non prende un soldo dalla vendita delle proprie opere e che forse, proprio per questo, può permettersi di mantenere un'assoluta libertà e indipendenza creativa. Altri pensano che “Bansky” sia invece il nome di un collettivo artistico. Chissà? Forse lo scivolone di Goldie è invece, come il dipinto venduto all'asta che si è (quasi interamente) autodistrutto dopo la milionaria aggiudicazione del compratore, solo l'ennesima paradossale beffa dell'ineffabile genio della street art. Il dibattito resta aperto.