Al Tribunale di Verbania si è concluso nel pomeriggio di oggi il summit dei tecnici incaricati dal Gip e dalle parti nell’ambito dell’incidente probatorio in corso. La riunione ha stabilito che il relitto della cabina numero 3 della Funivia Stresa Mottarone, quella precipitata il 23 maggio provocando la morte di 14 persone, sarà rimosso entro il 15 ottobre per essere portato in laboratorio ed essere studiato, al fine di stabilire le cause del drammatico incidente. La prossima settimana, invece, il 13 settembre, i tecnici (probabilmente i vigili del fuoco) procederanno al taglio e al prelievo di una parte della fune spezzata, anche in questo caso per portare avanti le analisi in laboratorio.
Commentando con i cronisti le decisioni assunte al termine del summit l’avvocato Paolo Corti, legale dei dirigenti della Leitner (la società che si occupava della manutenzione della funivia) ha sottolineato che “il problema di fondo è sempre lo stesso: le funi si possono spezzare, e per questo motivo la normativa prevede che ci siano dei freni. I freni purtroppo erano stati manomessi e quindi questo disastro”. “Se non ci fosse stata quella manomissione maledetta – ha aggiunto - non saremmo qui a discutere di quello che è accaduto”.