Economia - 30 agosto 2021, 15:00

Effetto Covid: nel 2021 per la prima volta scendono gli affitti dei fuorisede universitari

Calo record del 9% a Milano mentre Torino segna un ribasso del 5%. Pavia è tra le più convenienti. Al contrario di qualche anno fa oggi le richieste non bastano a coprire l’offerta immobiliare

Dopo anni di costanti rincari che avevano portato i costi delle stanze a cifre record, a causa dell’effetto Covid per la prima volta nel 2021 la tendenza si è invertita: secondo un’analisi sulle principali città universitarie di Immobiliare Insights, infatti rispetto all’anno scorso i prezzi sono scesi in media del 2,5%.

Guardando alle singole città a segnare il calo maggiore è Milano, la più cara in assoluto e una destinazione tra le più gettonate dai fuorisede del Vco. Nel capoluogo lombardo negli ultimi dodici mesi le locazioni di posti letto sono scese del 9% (470 euro per una singola). Pavia, altra sede universitaria molto frequentata dagli studenti della nostra Provincia segna un -9,7% e risulta la più conveniente del nord Italia tra quelle prese in esame (l'indagine di Immobiliare.it non presenta dati per quanto riguarda la città di Novara).

Se queste sono le buone notizie per studenti e lavoratori fuorisede che stanno ripensando al rientro in città, dopo mesi di smart working e didattica a distanza, esiste un altro lato della medaglia, quello dei proprietari. In passato la domanda per questo mercato non riusciva quasi mai a trovare risposta nell’offerta. Secondo l’analisi oggi la situazione è inversa: le richieste, seppur cresciute quasi del doppio (96,3%) rispetto al funesto 2020, non bastano a coprire l’offerta, che infatti continua ad aumentare anche rispetto al boom dello scorso anno (+60,6%).

Quanto deve spendere un fuorisede?

Sul gradino più alto del podio rimane salda la città di Milano, nonostante i prezzi delle singole siano scesi sotto quota 500 euro (470 euro) e quelli dei posti letto in doppia sotto quota 300 (285 euro). Segue Roma, dove chi cerca una stanza deve spendere di media 417 euro e 246 euro per un posto in doppia. A Bologna e Firenze per affittare una singola sono necessari poco meno di 400 euro (395 e 385 euro, rispettivamente). Sotto questa soglia si trovano poi Venezia – dove per una singola si chiedono in media 353 euro – Padova (336 euro), Torino (324 euro), Siena (321 euro), Napoli (320 euro) e Pisa (307 euro). A Pavia il costo di una stanza singola è di 288 euro di 211 per una doppia.

Prezzi in calo quasi ovunque

Anche evidenziando una forte ripresa nella domanda di questa tipologia di locazioni, i prezzi delle stanze, con alcune eccezioni, rimangono fortemente competitivi a livello nazionale se confrontati con quelli del 2020. Oltre a Milano, si registra un calo consistente dei prezzi anche a Torino (-5%), dove però si ha un vero e proprio boom di richiesta di stanze (+166%). Sempre nel capoluogo piemontese aumenta del 66% l’offerta di posti letto.

Il commento sull'andamento del mercato

La pandemia ha avuto effetti profondamente diversi tra l’acquisto dell’immobile e la sua locazione – commenta Carlo Giordano, ad di Immobiliare.it – Sul comparto delle compravendite si è registrato un nuovo interesse verso l’abitazione, tornata ad essere considerata come un bene rifugio, e questo ha sostenuto il numero delle transazioni e la stabilità dei prezzi. Il mercato delle locazioni, invece, ha subito immediatamente un pesante impatto soprattutto nelle grandi città, svuotatesi in poche settimane di studenti e lavoratori.

I proprietari che avevano investito in immobili nell’ottica di avere un reddito integrativo si sono trovati ad avere appartamenti vuoti per più di un anno. Questo ha portato all’aumento dell’offerta e al ribasso dei prezzi. Va detto che però, dall’altro lato, stiamo assistendo a un calmieramento dei canoni di locazione che erano diventati quasi inaccessibili in alcune città, dove i fuorisede si contendevano la scarsa offerta di stanze.

I segni di ripresa della domanda evidenziati nell’analisi – conclude Giordano – fanno ora pensare ad un ritorno alla normalità per ciò che riguarda la presenza di studenti e lavoratori nelle nostre città, rimane da capire cosa accadrà ai prezzi nei prossimi mesi”.




Redazione