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Politica | 27 giugno 2021, 18:00

A Verbania nasce Base Riformista, per ringiovanire il Partito Democratico

“Vogliamo lavorare su temi rilevanti per la città, imprimere una nuova spinta, una nuova progettualità e aggiungere una nuova voce ad un Pd già plurale”

A Verbania nasce Base Riformista, per ringiovanire il Partito Democratico

S’è costituito, in seno al Pd verbanese, il gruppo Base Riformista Vco che si riconosce nella corrente guidata a livello nazionale dal ministro della difesa Lorenzo Guerini.

Fondatori sono 4 consiglieri comunali – Cinzia Vallone, Alberto Catena Cardillo, Roberto Gentina, Alice Goffredi – il presidente uscente del Parco nazionale Valgrande Massimo Bocci, Marco Magni, Paolo Preti e Josha Strapapvecia.

Non per fare fronda all’interno del circolo cittadino, assicura Vallone, né all’Amministrazione in carica “in cui ci riconosciamo completamente”. Ma “per lavorare su temi rilevanti per la città, imprimere una nuova spinta, una nuova progettualità, aggiungere una nuova voce ad un Pd già plurale”. E, ha concluso Vallone, per “aggregare i civici”.

Un’Opa implicita, mutuando il linguaggio della finanza, in direzione degli elettorati Verbania Viva e La Verbania del Sì. Le liste che hanno affiancato nel 2019 la candidatura per il secondo mandato a sindaco di Silvia Marchionini. Indicative al riguardo le presenze di Preti, candidato nella prima, e Strapapvecia, candidato nella seconda. “Intendiamo rilanciare anche ruolo di Verbania quale punto di riferimento per un’area territoriale che vada oltre i confini di Verbania, naturale per una città capoluogo di Provincia”, ha aggiunto Massimo Bocci.

Intendiamo dare corpo a quello che, martedì presentando il suo progetto, l’architetto Mauro Bissattini ha definito il sogno europeo di Verbania – ha aggiunto Vallone – una città che non ha ancora completato il passaggio dall’economia industriale del passato a quella del futuro. Si tratta di scegliere quali strade intraprendere: la rigenerazione urbana? La sentieristica? La Cultura proseguendo sulla strada intrapresa con la partecipazione al bando per la Capitale italiana della cultura 2022”. “Si tratta – ha concluso Bocci – di connettere Verbania con la banda larga, la fibra ottica per incentivare il trasferimento di professionalità dall’area metropolitana milanese di cui facciamo parte che per venire da noi hanno bisogno di servizi per lo svolgimento delle loro attività”.

Al di là dei temi sollevati, che già sono parte integrante dell’azione amministrativa dell’Amministrazione in carica, il debutto nell’arengo politico verbanese di Base Riformista segna l’inizio del “dopo Marchionini” in prossimità del giro di boa del secondo mandato dell’attuale sindaco, non più ricandidabile.

Redazione

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