Attualità - 23 giugno 2021, 18:30

Federconsumatori: attenzione alla "truffa del catalogo"

L’ultima vittima è una 49enne residente a Mergozzo. Lo scorso novembre un altro episodio sempre in Val d’Ossola

La dinamica è sempre la stessa: Società (generalmente una S.R.L.) che ha sede nelle zone di Milano-Bergamo-Brescia-Padova-Venezia-Treviso che offre, con “venditori porta a porta”, la possibilità di acquistare un ventaglio di beni (es. arredo, poltrone, sedie, letti, materassi, abbigliamento) a prezzi teoricamente scontati, facendo sottoscrivere un contratto, ove però spesso non viene mostrato nessun catalogo o listino prezzi, impedendo quindi al consumatore di avere l’esatta percezione dell’entità del presunto sconto o dell'affare.

La vicenda -spiega il responsabile di Federconsumatori Verbania, Orazio Filocamo- si è consumata fra maggio e giugno di quest’anno. Il 5 maggio il venditore porta a porta ha fatto sottoscrivere alla vittima un modulo contrattuale prestampato vincolandola ad una spesa di 3.000 euro per 4 anni. Successivamente in data 17 giugno è stato compilato il buono d’ordine per l’acquisto di 2 materassi e due reti del valore complessivo di 2.500 euro (1.000 alla consegna e 1.500 a rate). La Società venditrice non ha voluto accogliere la richiesta di recesso in quanto sarebbero già decorsi i termini di legge: circostanza, quest’ultima, non vera”.

Quindi la mal capitata si è subito rivolta alla sede di Ferderconsumatori Verbania di Villa Olimpia a Pallanza. “Ci siamo immediatamente attivati trasmettendo a mezzo pec una diffida alla Società, -sottolinea Filocamo- contestando il comportamento poco trasparente e richiedendo contestualmente il recesso sia dal contratto sia dall’ordine. Recesso, quindi, eseguito ancor prima della consegna e del pagamento dei beni”.

Fortunatamente -evidenzia il rappresentante di Federconsumatori- tali contratti, seppur ben congeniati e spesso contrari alle norme di legge, trovano un limite nelle tutele normative previste dal Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005), infatti è sempre possibile esercitare il recesso anche dopo l’apposizione della firma sul contratto: in molti casi è possibile farlo addirittura entro i 14 giorni dalla consegna dei beni”.

Fino ad oggi -conclude- Federconsumatori Verbania è sempre riuscita a risolvere tutti i casi, e gli anticipi in denaro corrisposti dai consumatori al momento della firma sul contratto (assegni, contanti) sono sempre stati restituiti. Il consiglio è sempre quello di diffidare da tali venditori, di non vincolarsi mai ai contratti, di non apporre firme e, se dubbiosi, di contattare gli organi di Polizia”.

 


C.S.