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Politica | 14 maggio 2021, 18:40

Grimaldi (Luv): "Il Piemonte buca il piano Figliuolo: sono 53 mila i vaccini in meno nella nostra Regione

Il capogruppo di Liberi e Uguali accusa: "Quello di Cirio e Icardi è uno stillicidio di promesse infrante. I medici di base ritirano l'adesione alle vaccinazioni, mentre dei vaccini in farmacia si sono perse le tracce"

Grimaldi (Luv): "Il Piemonte buca il piano Figliuolo: sono 53 mila i vaccini in meno nella nostra Regione

"Il Valentino diventerà hub vaccinale (era stato annunciato l’11 dicembre scorso e doveva partire entro il 2020). Con comodo eh! Meno male che i contagi da Covid stanno sensibilmente rallentando, regalandoci una primavera più tranquilla, e fortunatamente il Governo da Roma è intervenuto per sistemare una campagna vaccinale piemontese partita molto male. Nonostante questo però, il Piemonte ancora arranca: in tre settimane – quelle nel quale da Roma è arrivata la tabella giornaliera che ogni Regione dovrebbe rispettare – il Regione è in ritardo di oltre 53mila dosi", commenta Marco Grimaldi, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione.

"Eppure – prosegue Grimaldi – l’obiettivo era ragionevole e perfettamente sostenibile perché stabilito da Roma in base alle effettive consegne dei vaccini, ma la nostra Regione è stata incapace di fare il salto di qualità che chiedevamo. Un dato su tutti: il 16 aprile scorso, ad esempio, si vaccinarono 28mila persone, numero identico al 13 maggio. Il Piemonte viaggia ad una media di poco sotto le 29 mila dosi al giorno, ben al di sotto delle 31.500 previste dal piano Figliulo e il risultato è che in tre settimane abbiamo vaccinato oltre 53 mila persone in meno di quanto avremmo dovuto fare. Si tratta di un numero troppo altro che si somma ad altro".

"Quello di Cirio e Icardi è infatti uno stillicidio di promesse infrante – prosegue Grimaldi –: i medici di base lamentano di essere stati poco coinvolti e ritirano la propria adesione alle vaccinazioni, dei vaccini in farmacia si sono perse le tracce e ci risulta che la nostra Regione non abbia ancora recepito e applicato il documento stilato il 15 marzo scorso e proveniente dal Tavolo interregionale delle Malattie Rare, atto che permetterebbe ai soggetti che sono affetti da quelle patologie di rientrare nella categoria degli estremamente vulnerabili ed essere vaccinati al più presto. Abbiamo prontamente scritto a Icardi in merito dato che non abbiamo più potuto discutere con lui di vaccini dall’8 aprile scorso. Eppure – conclude Grimaldi – vorremmo chiedergli tante cose: a partire dalle moltissime segnalazioni che denunciano caos in alcuni luoghi delle vaccinazioni, della continua riorganizzazione dei punti vaccinali e delle richieste sempre più frequenti di lunghi spostamenti per raggiungere hub vaccinali in città distanti dal proprio luogo di residenza: la cronaca di una campagna vaccinale in sofferenza".





C.S.

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