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Attualità | 13 maggio 2021, 11:00

I nostri dati in mano alla Cina? Borghi ne parla a Report

Il parlamentare ossolano intervistato nella puntata di lunedì scorso nella trasmisisone di Raitre

I nostri dati in mano alla Cina? Borghi ne parla a Report

L’ <Occhio del dragone>. Era questo il titolo di uno dei servizi andati in onda lunedì scorso a report, la nota trasmissione di inchiesta di Raitre. Argomento della trasmissione i controlli che il Governo cinese, attraverso le industrie tecnologiche, ha sulla popolazione. Controlli che con il Covid si sono intensificati. Anche attraverso gli scanner che misurano la nostra temperatura.

La trasmissione diretta da Sigfrido Ranucci ha analizzato la presenza di milioni e milioni di telecamere installate in Cina, tecnologia capace di ‘targhetizzare’ le facce di ognuno  , raccogliendo dati che vengono letti da una intelligenza artificiale.

Un sistema di controllo che un esperto intervistato dalla Report ja etichettato come ‘’laboratorio per uno stato di polizia avanzato’’.

Tra gli intervistato anche Enrico Borghi, parlamentare Pd, e membro del Copasi, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica italiana. E secondo Borghi: ‘’L’ordinamento giuridico cinese contempla quattro norme fondamentali che obbligano qualsiasi cittadino cinese, a qualunque latitudine si trovi, a fornire qualsivoglia genere di informazioni allo Stato, pena il carcere. Questo vale anche per le aziende non solo in Cina, ma anche all’esterno della Cina. Se la vogliamo dire in maniera più brutale, potenzialmente  ogni cittadino cinese è una spia’’.

Infatti  il mercato della videosorveglianza è in mano a poche aziende e i più grandi player del mercato sono multinazionali cinesi. ‘’Chi c'è dietro queste aziende? -  si è chiesta Report - .  Dove finiscono i nostri dati? Potrebbero essere usati contro di noi? Dopo Trump e Biden una nuova guerra fredda sembra stagliarsi all'orizzonte e proprio i dati saranno il terreno di battaglia’’. Argomento, quello legato alla cybersecurity, che era sttao già oggetto di analisi da parte del Copasir nei mesi scorsi.

Renato Balducci

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