Il Piemonte si conferma terra di 'ndrangheta e a certificarlo é l'ennesima operazione, coordinata dalla Procura di Torino, che ha portato all'arresto di 33 persone in Italia e Germania. Le accuse, a vario titolo, sono di traffico internazionale di stupefacenti, riciclaggio, intestazione fittizia di beni, estorsione e altri reati, aggravati dalle modalità mafiose.
Il procuratore Loreto: "In Piemonte 'ndrangheta ha infiltrazioni ovunque"
"Questa operazione - ha spiegato il procuratore capo Anna Maria Loreto - dimostra che in Piemonte la 'ndrangheta ha infiltrazioni ovunque e non c'é una zona indenne. Una criminalità che rifugge da gesti eclatanti e che si sta diffondendo anche fuori dai confini nazionali". L'operazione "Platinum-Dia", che ha coinvolto le forze dell'ordine di Italia, Germania, Spagna e Romania, ha permesso di smantellare un gruppo criminale facente capo alla famiglia Giorgi detti "Boviciani", di San Luca (Rc) con ramificazioni, oltre che in Calabria, in Piemonte, Lombardia, Sardegna, Sicilia e nel land del Baden - Württemberg, in Germania. In particolare, sono stati accertati i rapporti tra i Giorgi e gli Assisi - Nicola e il figlio Patrick, all'epoca latitanti - per l'approvvigionamento di cocaina dal Brasile, ma anche con Giuseppe Romeo "Maluferru" per scaricare la cocaina nei porti di Anversa, Rotterdam e Amburgo.
I capitali del narcotraffico utilizzati per ristoranti, alimentari e vendita di auto
Sempre i Giorgi hanno intavolato trattative in Olanda e Belgio con albanesi, colombiani e romeni per ottenere grosse quantità di droga e in Spagna (Barcellona), con persone di nazionalità marocchina per ottenere hashish e cocaina. I capitali ottenuti con il narcotraffico venivano quindi impiegati in Italia e Germania in attività di ristorazione, commercio di generi alimentari, importazione e vendita di automobili. Gli arrestati in Italia sono: Gianfranco Violi (45 anni); Andrea Aurora (31 anni); Giuseppe e Mario Vazzana (56 e 59 anni); Domenico Aspromonte (47 anni); Valter Cesare Marvelli (38 anni); Piero Filippo Colacicco; Fabio Cardella (46 anni); Domenico (58 anni), Francesco (55 anni), Giovanni (49 anni), Antonio (35 anni), Iolanda (34 anni), Sebastiano (48 anni), Antonio (31 anni) Giorgi; Pietro Parisi (41 anni); Vincenzo Smimmo (53 anni); Luciano Vacca; Mario e Ubaldo Piredda (56 e 24 anni); Stefano Sanna (29 anni); Roberto Schirru (33 anni); Marinella Matta (68 anni); Valentina Murgia (28 anni); Giorgia Fadda (29 anni); Domenico Napoli (35 anni); Sebastiano Signati (45 anni); Giuseppe Romeo (35 anni). A questi si aggiungon 44 indagati, 42 perquisizioni e il sequestro preventivo di 5 società, 12 immobili, denaro contante e beni per 5 milioni di euro. In Germania, invece, sono stati eseguiti 3 arresti, con 52 indagati, 46 perquisizioni e il sequestro preventivo di beni per 2 milioni di euro.
Operazione "Platinum-Dia" ha origini dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia
L'"operazione Platinum - Dia" trae origine dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, discendente di due delle famiglie più influenti della 'ndrangheta aspromontana, Agresta -Marando, attivi anche in Piemonte e Lombardia, rilasciate alla Procura di Torino a partire dall’autunno del 2016. Da quel momento in avanti, l'inchiesta si é sviluppata su due filoni. Il primo, avviato nell'ottobre 2016 e volto ad accertare l'affiliazione di alcuni soggetti alla 'ndrangheta - e in particolare alla locale di Volpiano - con riferimento alla gestione del patrimonio illecito accumulato dalla famiglia Agresta, facente capo ad Antonio Agresta, ritenuto uno dei massimi esponenti della ‘ndrangheta in Piemonte.
Coinvolte attività a Torino e Volpiano
Le indagini hanno permesso, da un lato, di verificare l’appartenenza alla locale di Volpiano degli imprenditori Gianfranco Violi, dei fratelli Mario e Giuseppe Vazzana e di Domenico Aspromonte, dall’altro, di certificarne il ruolo ricoperto nella gestione - attraverso un articolato sistema di società e attività imprenditoriali - del patrimonio di origine illecita della famiglia Agresta. É stato accertato, inoltre, il ruolo di prestanome svolto da Andrea Aurora al servizio di Gianfranco Violi, nei cui confronti sono state sequestrate 5 società attive nel campo dell’edilizia “G.P. Immobiliare”, nel settore della ristorazione senza somministrazione nello specifico la torrefazione “Caffè Millechicchi” e il bar “VIP’S” di Torino e nella rivendita tabacchi con sede a Volpiano (TO) e nel settore dell’edilizia la società “General Costruzione”. Il secondo filone, avviato nel novembre 2017, ha invece permesso di individuare un ulteriore sodalizio riconducibile alla famiglia Giorgi, attiva nel narcotraffico internazionale.