Attualità - 30 marzo 2021, 12:25

È polemica infinita sull’agibilità del teatro Maggiore, per quanto si andrà avanti in deroga?

L'opera costata milioni di euro è di nuovo nel mirino della Lega Salvini (e non solo)

“L’agibilità del teatro Maggiore, come noto, non c’è ancora a causa di errori progettuali e per tamponare la situazione sono stati spesi un sacco di soldi dalle due amministrazioni Marchionini. La Commissione comunale costituita a suo tempo per accertare le eventuali responsabilità e quantificare il danno alla collettività, avrebbe dovuto in linea di principio far luce su questa vicenda. Ma ad oggi il sindaco tace. Mi lascia, tra l’altro, perplesso il fatto che il teatro venga utilizzato per la campagna vaccinale. Avrei visto meglio, per esempio, il Palasport. Sull’agibilità stiamo aspettando che venga fatta chiarezza. Dal canto mio in passato ho presentato esposti, interrogazioni, tutto quanto nelle mie facoltà. Nel frattempo, al netto dell’emergenza pandemica che ha vietato gli spettacoli, si va avanti di deroga in deroga. Se dipendesse da me prenderei una decisione drastica, magari impopolare, e terrei chiuso il Maggiore fino a quando non avrà ottenuto tutte le autorizzazioni del caso. Come uscirne? Ho fiducia nel prefetto del Vco”. 

Lo dichiara Michael Immovilli, consigliere comunale della Lega, puntando il dito contro l'amministrazione Marchionini e riaccendendo così una polemica per la verità mai sopita. L'opera milionaria che si affaccia sul lago e che è stata inaugurata nel 2016, ha ottenuto sin qui (almeno) quattro proroghe sull’agibilità, che sei anni dopo il taglio del nastro resta dunque temporanea. Non tutto, così sarebbe emerso dalle verifiche, sarebbe stato progettato e realizzato a suo tempo in modo adeguato. Prova ne sarebbe il fatto che ogni volta che il teatro cittadino ospita nelle sue sale spettacoli o concerti, viene richiesta la presenza di (cinque) vigili del fuoco. Le ultime due amministrazioni comunali che, come ha ricordato da Immovilli, hanno via via speso soldi per l'adeguamento e le migliorie della struttura (il sistema di rilevamento e spegnimento di incendi nella parte esterna), si sono difese sostenendo di essersi trovate a far fronte a carenze ereditate da altri. “Perfetto - dice un cittadino - ma se è così, perché a distanza di anni non sono ancora state accertate le responsabilità? Se c’è qualcuno che ha sbagliato, non dovrebbe pagare? E perché tutto sia finalmente in regola, quali lavori mancano e che prospettive concrete di realizzarli esistono?”. 

Anche per l'ex consigliere comunale Renato Brignone, che sta seguendo da vicino l'evolversi della situazione, “qualcosa non torna di sicuro”. “La Commissione d’inchiesta - scrive sul suo profilo Facebook - ha già fatto ciò che doveva, ora toccherebbe alla politica”.

Redazione