Un esponente politico piemontese, oggi amministratore di un piccolo centro del Verbano, avrebbe fatto da prestanome per investire dei soldi della famiglia Graviano: circa un miliardo e mezzo di vecchie lire. È quanto avrebbe raccontato Salvatore Baiardo, l’ex gelataio di Omegna, factotum dei fratelli Graviano.
Lo riportano alcuni quotidiani raccontando che Baiardo sta parlando con i magistrati di Firenze che indagano sui mandanti occulti delle stragi di mafia del 1993.
Secondo i giornali, l’ex gelataio di Omegna, che negli Anni Novanta aveva aiutato i Graviano latitanti, avrebbe fatto varie rivelazioni agli inquirenti, tra cui il nome di un sindaco del VCO.
Una vicenda, questa, di cui avevamo parlato nei mesi scorsi, proprio per i legami emersi tra i boss della malavita e alcune località del lago d’Orta.
Lo stesso Baiardo aveva anche fatto dichiarazioni alla trasmissione ‘Report’ su Rai 3, ricordando che dell’Agenda rossa di Paolo Borsellino, sparita dopo l’attentato e mai più ritrovata, si fosse materializzata "in un incontro a Orta a cui avevano preso parte esponenti della mafia e dei servizi".